"KAPÒ"
Regista: Gillo Pontecorvo
Data di uscita: 29 settembre 1960
Casa di produzione: Vides Cinematografica, Zebra Films, Francinex, Lovcen Film, Cineriz
Paese di produzione: Italia, Francia, Jugoslavia
Il film "Kapò" narra la storia di Edith, una ragazzina di 14anni deportata perchè di nazionalità ebrea.
Quando i tedeschi costringono i suoi genitori a salire sul camion, che li avrebbe portati al treno per i lager, lei sta prendendo lezioni di piano dall'altra parte della città. Mentre i nazisti stanno "caricando" i suoi familiari la ragazza giunge però davanti casa e disperata si fa catturare pur di non restare sola.
Il lungo viaggio la conduce in un campo di concentramento ma, all'arrivo, le SS la separano da madre e padre. Rinchiusa in una stanza con tutti gli altri bambini è destinata alle camere a gas ma riesce a fuggire. In piena notte si trova a vagare disorientata ed è costretta a scoprire decine di cadaveri di uomini e donne completamente sfigurati.
Fortunatamente viene trovata e portata da una prigioniera all'infermeria dove, il dottore ebreo del campo, approfittando della morte di una paziente, non registra il decesso e tatua ad Edith il numero della defunta.
Con il nuovo nome di Nicole, i capelli corti e la casacca a righe con il triangolo nero, viene condotta in una baracca con le deportate non ebree.
Il giorno seguente, lei e le sue compagne vengono caricate su un convoglio e condotte in Polonia in un campo di lavoro.
I primi giorni sono per la ragazza davvero duri, l'angoscia e la depressione la assalgono soprattutto dopo aver visto i suoi genitori correre verso la camera a gas. Affrontare la giornata di lavoro ` per Nicole davvero difficile, è ancora una bambina e il freddo e la pioggia rendono ancora più drastica la situazione. Passano però pochi giorni e la giovane riesce, con un imbroglio, a superare le selezioni. Da questo momento comprende che per sopravvivere deve pensare solo a se stessa, cerca di farsi notare dai tedeschi e arriva addirittura a rubare il cibo ad una sua compagna. Passa i primi due anni di prigionia prostituendosi e stringe amicizia con un soldato tedesco che gli procura razioni supplementari di cibo. Grazie al triangolo nero che indossa e al buon rapporto con le alte cariche del campo, diventa kapò. Perseguitare tutti diventa un suo obiettivo, dimentica anche le donne che nei primi giorni l'hanno aiutata e grazie alle quali è sopravvissuta. La sua crudeltà persiste fino al giorno in cui si innamora di un prigioniero russo, Sasha: da quel momento ricomincia a pensare alla vita, alla liberazione e ai sentimenti umani. Insieme al ragazzo e ai suoi amici, Nicole organizza una fuga di massa: lei avrebbe tolto la corrente al filo spinato e, dopo aver comunicato a tutti l'orario prescelto, doveva iniziare la corsa fuori dal lager, verso la foresta.
Arrivato il giorno stabilito Sasha scopre che, abbassando la leva dell'alta tensione, sarebbe partita la sirena dell'allarme ma, i suoi amici lo convincono a non comunicare questo dettaglio alla ragazza sicuri che lei si sarebbe rifiutata di attuare il piano poichè sarebbe sicuramente stata uccisa.
Il rimorso e il senso di colpa assalgono però il giovane russo che proprio all'ultimo avverte Edith. Scoppiano tra tutti il panico e la rabbia, ma la ragazza si convince che la sua vita non è più importante di quella di migliaia di persone e toglie la corrente. Al suono della sirena la fuga e il caos iniziano. I soldati cominciano a sparare e, mentre molti conquistano la libertà, tante persone rimangono uccise. Nicole perde la vita colpita dagli spari mentre Sasha disperato per la sorte dell'innamorata rinuncia alla fuga.