RISIERA SAN SABBA

La Repubblica fascista di Salò, nel settembre del 1943, cedette ai nazisti alcuni territori di frontiera fra cui Trieste, Fiume ed Udine. Proprio a Trieste i tedeschi decisero di istituire un campo di concentramento. Fu scelto un vecchio edificio un tempo adibito alla pilatura del riso. La scelta della Risiera è comprensibile data la buona posizione strategica in relazione alle infrastrutture: la relativa lontananza dal centro della città, collegamento diretto con la ferrovia e anche con il porto, accesso alle principali strade tra Trieste ed Istria. La Risiera dopo il fallimento (1929) rimase abbandonata fino all'arrivo dei tedeschi che decisero di trasformarla in un campo di concentramento non tanto per il suo aspetto tetro e terrificante o per gli edifici già esistenti ma soprattutto perchè costruire un campo di concentramento ex-novo avrebbe comportato una spesa maggiore e tempi molto più lunghi, mentre adattare la Risiera a campo di concentramento e sterminio sarebbe stato certamente più immediato e probabilmente meno dispendioso.

Nell'ottobre del 1943 la Risiera venne sistemata come campo di detenzione di polizia (Polizeihaftlager) e per lo smistamento dei prigionieri per Buchenwald, Dachau, Auschwitz, ma sul posto furono trucidati più di 5000 internati, oltre alla funzione di smistamento dei prigionieri il campo serviva come centro di raccolta dei beni razziati e sequestrati dalle forze di polizia. A San Sabba l'essiccatoio venne modificato diventò una camera a gas, l'unica dei campi di concentramento italiani, le modalita di sterminio non sono ancora note si ritiene più probabile la gasazione mediante i gas di scarico di autofurgoni ed autocarri (come nel campo di Chelmo) mentre si ritiene poco credibile l'iccisione tramite il gas Zyklon B (come nel più famoso campo di Auschwitz). Oltre alla gasazione nel campo erano presenti le consuete punizioni e fucilazioni, molte volte si rischiava di morire senza un vero e proprio motivo, bastava rubare una mela o guardare le guardie in un modo che a loro non piaceva. La Risiera di San Sabba fu l'unico campo di concentramento italiano in cui fu costruito un forno crematorio che iniziò a funzionare già dai primi mesi del '44, continuò la sua attività fino alla liberazione del campo da parte dei partigiani jugoslavi la notte tra il 29 e il 30 aprile 1945. I tedeschi in fuga dal campo di San Sabba distrussero il forno crematorio e la camera a gas per cercare eliminare le prove dei loro aberranti crimini.

BOLZANO

Come si è già ricordato, le province di Bolzano, Trento e Belluno furono annesse al Reich dopo l'8 settembre 1943 ed erano quindi direttamente sotto l'autorità tedesca.Il campo di Bolzano era costituito da alcuni grandi capannoni e da alcune costruzioni minori. Il campo di Bolzano era costituito da alcuni grandi capannoni e da alcune costruzioni minori. Le SS ne detenevano il controllo agli ordini del tenente Harl Titho e del maresciallo Hans Haage, già comandante del campo di Fossoli. La destinazione principale del campo era quella di luogo di passaggio. Quando il campo fu smantellato, le SS distrussero la relativa documentazione ed ora di questo campo rimane altro che una piccola lapide nel luogo in cui sorgeva.

FOSSOLI

Costituito nel 1943 in provincia di Modena, vicino a Capri, nei pressi della linea ferroviaria che conduce a Verona ed al Brennero è stato utilizzato come punto di raccolta delle persone che dovevano poi essere inviate ai campi di concentramento tedeschi e austriaci. Di forma rettangolare, approssimativamente un chilometro per due, era formato da numerose baracche recintate da un duplice filo spinato, da fili elettrici ad alta tensione con torrette munite di riflettori. Il comando del campo era effettuato dal tenente Harl Titho e dal sergente maggiore Hans Haage. Da qui partirono numerosi convogli di ebrei italiani, tra cui Primo Levi che fu prigioniero a Fossoli per alcuni mesi prima di essere deportato ad Auschwitz,il campo fu smobilitato nell'agosto 1944 e gli internati trasferiti a Bolzano.

FERRAMONTI

Il campo di Ferramonti era il più grande e importante campo di concentramento fascista italiano. La storia di Ferramonti ebbe inizio nel 1940 allorchè il governo fascista diede disposizione di avviare i lavori di modifica. Il campo di ferramonti a differenza di altri campi di concentramento ripristinati da edifici precedentemente adibiti ad altro fu progettato allo scopo di internare gli "indesiderati" del regime. Fu concepito come un lager nazista, in prossimità di una stazione ferroviari su sedici ettari di terreno, costituito da 92 baracche che ospitavano i reclusi. Gli ospiti del campo giungevano scortati dai Carabinieri. Tra loro vi erano Ebrei, Zingari, profughi del Pentcho, apolidi a quanti fossero ritenuti in degli dal potere nazi-fascista.

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