SELEZIONE DEI BAMBINI

L'Eugenetica nazista si poneva come fine quello di eliminare gli individui ritenuti deboli. Hitler sosteneva, infatti, che la Germania avrebbe potuto diventare una grande potenza solo se si fossero seguite le teorie della creazione della "razza pura", che appoggiavano la necessità di eliminare gli "elementi degenerati", ritenuti i principali responsabili della debolezza sociale. 

Ufficialmente conosciuto come Aktion T4, il programma di Eugenetica era considerato il principale strumento di controllo della razza, e aveva come scopo l'eliminazione dei bambini affetti da paralisi o da altre problematiche a livello fisico e mentale. Oltre all'uccisione dei fanciulli già nati, era stato anche emanato un decreto che autorizzava l'aborto nel caso in cui uno dei genitori fosse portatore di malattie ereditarie o di altri disturbi psichici o fisiologici. Lo scopo era quello di creare una Nazione in cui gli individui che vi facevano parte erano fisicamente perfetti, non solo sani, ma anche rispondenti a determinate caratteristiche tipiche di un soggetto di "razza ariana": fisico robusto e statura elevata, capelli biondi e occhi azzurri. Proprio per questa ragione, spesso i bambini sterminati non erano soltanto i deportati dei campi di concentramento, ma anche quelli con caratteristiche tipicamente germaniche, ma con malformazioni, oppure quelli affetti da gravi malattie e deformazioni. 

La cosa sconcertante era che queste teorie di Adolf Hitler erano appoggiate dalla maggior parte dei medici e degli psichiatri, e ciò è un forte segno di quanto la mentalità hitleriana abbia, in quel periodo, condizionato profondamente le ideologie sociali, divulgando, attraverso l'Aktion T4,  delle teorie deliranti riguardanti l'Eugenetica.

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